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7 Fallacie argomentative che devi conoscere (e come evitarle)

Cosa sono le Fallacie Argomentative

Secondo la Treccani, qualcosa è “fallace” quando può ingannare e/o indurre in errore. Le fallacie argomentative, dunque, sono errori logici, che si manifestano in argomentazioni sbagliate.

Un’argomentazione, invece, è l’espressione di un ragionamento, il quale è composto da due elementi:

  • Le premesse;
  • Una conclusione.

Visto che la conclusione viene ricavata dalle premesse, va da sé che se queste ultime dovessero essere sbagliate, finirà con l’esserlo anche la prima. 

Sia chiaro però, non tutti gli errori di ragionamento sono degni di tale titolo. Questo perché una fallacia, come già detto, è un ragionamento sbagliato ma che, d’altro canto, può anche convincere una buona fetta di chi ascolta. 

Le fallacie argomentative hanno dunque il potere di “fregare” quella fetta di uditorio a cui manca la capacità di riconoscerle.

È proprio per queste persone che ho scritto questo articolo, nella speranza di stimolarle a coltivare il loro pensiero critico, andando oltre all’infarinatura generale che voglio dare oggi (in fondo troverai qualche fonte utile). 

Ad ogni modo, entriamo subito nel vivo. Come sempre, ti lascio qui sotto il link al video YouTube che ho fatto sull’argomento, in caso lo preferissi alla lettura.

Perché studiare le Fallacie Argomentative?

Una domanda comune tra chi vuole approcciarsi alla logica applicata all’argomentazione efficace è la seguente:

Se le fallacie argomentative sono ragionamenti sbagliati, perché studiarle? Non ha più senso imparare direttamente come argomentare bene?

La risposta è molto semplice.

Anzitutto, anche se i tuoi ragionamenti fossero sempre corretti al 100% (e sono certo che non sia così) sappi che quelli dei tuoi interlocutori non lo saranno. Prendi dunque le fallacie argomentative come delle “tecniche di autodifesa”, che puoi usare per riconoscere gli errori sia tuoi sia di coloro con cui parli, metterli in luce e usarli per costruire un dibattito più proficuo per entrambe le parti. 

Dopotutto, per esprimere un concetto e orientarsi nel ragionamento non basta sapere dove andare, bisogna anche conoscere dove non andare e curarsi di starne alla larga.

Passiamo ora a 7 fallacie logiche che devi saper individuare, abusate da chiunque anche e soprattutto nel dibattito pubblico.

1. L’Argomento Fantoccio (Straw Man Argument)

argomento fantoccio

A: “La pena di morte è un’ingiustizia e dovrebbe essere abolita in tutto il mondo.

B: “Quindi secondo te i criminali non dovrebbero pagare per gli orrori che hanno commesso?

Come suggerisce il nome, chi risponde con un argomento fantoccio cambia l’argomentazione dell’interlocutore con una molto più facile da attaccare. 

Nell’esempio che ho fatto qui sopra, B risponde ad A come se quest’ultima fosse contraria a tutti i tipi di condanna previsti dalla legge per i criminali, quando invece la sua posizione riguarda solo la pena di morte.

Come vedi, capita spesso che i fantocci proposti siano delle estremizzazioni delle argomentazioni di partenza. 

Ti faccio un altro esempio per capire meglio.

A: “Scusami amore, ho dimenticato che oggi era il nostro anniversario.”

B: “Lo sapevo, non ti ricordi mai di niente. Come puoi tenere a me se le occasioni speciali per te non contano niente?”

In questo esempio (estremo per definizione) gli straw man argument si sprecano. Una semplice dimenticanza specifica è stata estesa a livello generale e trasformata nell’accusa di non tenere al proprio partner.

Il modo migliore di rispondere a una fallacia logica come questa è chiedere di evidenziare la correlazione tra l’argomento di partenza e il fantoccio proposto. In genere, questo basterà a rendere chiaro il tentativo di arrampicarsi sugli specchi da parte dell’interlocutore.

2. L’Attacco alla Persona (Argumentum ad Hominem)

argumentum ad hominem

A: “Penso che la crisi climatica e l’inquinamento siano i maggiori problemi che abbiamo al momento, se non li risolviamo al più presto ci saranno gravi conseguenze per tutti noi.”

B: “Certo, parli te che non fai nemmeno la raccolta differenziata?”

Rispondere a un’argomentazione attaccando chi la pone può essere molto facile. Tuttavia, devo invitarti a resistere a questa tentazione.

Anche se, a prima vista, può sembrare una risposta coerente, dato che B mette in mostra una presunta ipocrisia di A, in realtà questa non è l’oggetto della discussione, dunque è irrilevante. B dovrebbe, invece, rispondere nel merito dell’argomentazione proposta, dichiarando la sua visione del tema e supportandola con altre argomentazioni.

Fallacie argomentative come questa sono abusatissime nel dibattito politico

Pensaci, in campagna elettorale quanto spesso capita di sentire i candidati criticare i loro avversari non tanto per le idee presenti nel programma, quanto più per le persone che sono, per la loro carriera lavorativa o per il luogo in cui sono cresciuti?

Riguardo alla politica, però, voglio fare una precisazione. Se usata con onestà intellettuale, questa fallacia può in effetti portare dei benefici.

Prendiamo questo esempio.

Politico X si batte da sempre per la famiglia tradizionale come modello per il paese, tuttavia ha alle spalle 2 divorzi, ha dei figli dai precedenti matrimoni e convive con una nuova compagna.”

Per quanto l’Argumentum ad Hominem sia ovvio e resti una fallacia, questo caso rappresenta un’interessante eccezione. Nella scelta di un leader politico, infatti, la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa è fondamentale, dunque può anche essere utile a smascherare eventuali ipocrisie.

In conclusione, per trarre il massimo dall’attacco alla persona, ti consiglio prima di rispondere nel merito della questione e solo dopo, se identifichi delle discordanze tra fatti e parole, farle notare.

Da questa fallacia argomentativa ne possono poi derivare delle sottocategorie:

Ad Hominem Abusivo

È il caso in cui la controparte in un dibattito viene insultata, derisa o ne vengano sminuite le capacità. Come l’ad hominem classico, ciò viene fatto con lo scopo di distrarre e provocare l’avversario, che si sentirà in dovere di difendersi dalle accuse, sviando il discorso dall’argomento principale.

Ad Hominem Circostanziale

Qui vengono prese delle circostanze che riguardano l’avversario per essere usate contro di lui/lei, rigorosamente irrilevanti con l’argomento della discussione. 

Un classico esempio può essere questo.

Ma certo, è proprio ciò che ci si aspetta da uno come te!”

Avvelenamento del pozzo

fallacie argomentative

Questa ha un nome strano, lo so, ma a quanto pare c’è un motivo. Deriva da una credenza medievale secondo cui gli ebrei avrebbero portato la peste nera avvelenando i pozzi delle città.

Ebbene, chi sceglie di “avvelenare il pozzo” decide di giocare d’anticipo e di attaccare la persona ancor prima che questa abbia potuto esprimere il suo parere.

Ti faccio un esempio.

Solo un assassino potrebbe dichiararsi favorevole all’aborto!

In questo modo, è come se l’interlocutore posizionasse una trappola nel momento in cui esprime la sua tesi, aspettando solo che tu ci caschi.

Un’accusa così forte (chiamare “assassino” chi è favorevole all’aborto), infatti, ha tutto il potenziale per sviare l’oggetto della discussione verso la morale della vittima dell’accusa piuttosto che sul tema principale.

Tu Quoque

argumentum ad hominem

Tu quoque, Brute, fili mi! (Anche tu, Bruto, figlio mio!)

Le famose parole attribuite a Giulio Cesare in punto di morte danno il nome a quest’ultima sottocategoria, tanto becera quanto abusata nel dibattito pubblico e privato.

Commettiamo questa fallacia quando ci difendiamo da una critica rigirandola verso l’altra persona, come nell’esempio che segue:

A: “Sai che fumare fa molto male alla salute, dovresti smettere.”

B: “Parli proprio tu che dormi poco, mangi male, sei sempre stressato e non fai attività fisica?”

Come vedi, la critica che B muove ad A sposta l’attenzione dall’oggetto iniziale della discussione pur essendo, di fatto, irrilevante (le pessime abitudini di B non hanno nulla a che vedere con la dipendenza dal fumo di A).

3. L’Appello all’Ignoranza (Argumentum ad Ignorantiam)

L’argumentum ad ignorantiam è una fallacia logica che origina dalla mancanza di prove. Nello specifico, ne esistono due forme:

  • Affermativa: la conclusione di un ragionamento è vera perché non ci sono prove che dimostrino il contrario;
  • Negativa: la conclusione di un ragionamento è falsa perché non ci sono prove che dimostrino il contrario.

Un classico esempio che è spesso vittima di entrambe le varianti è l’esistenza degli alieni. Sono sicuro che ti sarà capitato di sentire ragionamenti simili a questi almeno una volta:

Affermativa:

“Gli alieni esistono, ne sono certo. L’universo è troppo grande per non avere vita al di fuori di noi e non ci sono prove che dimostrino il contrario!”

Negativa:

“Gli alieni non esistono. Se esistessero si sarebbero di sicuro già messi in contatto con noi, invece non è mai successo nulla di simile.”

Ovviamente, trattandosi di una fallacia argomentativa, entrambe le conclusioni sono false

4. Argumentum ad Judicium (ad Populum): l’origine del Populismo

argumentum ad populum

Si ricade nell’Argumentum ad Populum ogni volta in cui si ritiene che una conclusione sia vera solo perché è condivisa da molte persone.

È proprio da qui che origina il caro vecchio populismo, abusato in politica soprattuto dai partiti conservatori (ma non solo).

I modi per fare populismo sono tantissimi e, in genere, partono dall’osteggiare gli oppositori, ossia coloro che hanno un parere diverso da quello della maggioranza. Vengono accusati di non avere a cuore gli interessi delle persone, non come chi muove l’accusa che, puntualmente, promette di realizzare a breve le loro aspettative.

La miccia perfetta per il populismo sono gli argomenti sensibili, usati per smuovere le masse in preda alle emozioni con valanghe di promesse ma senza entrare nel merito della loro reale sostenibilità e attuabilità.

Sia chiaro, sostenere i bisogni delle persone è un valore corretto, ma non quando il solo obiettivo è accaparrarsi voti, anche a costo di diffondere disinformazione e/o promesse inattuabili.

Inoltre, un altro degli usi più frequenti dell’Argumentum ad Populum è quello di far perdere credibilità alle istituzioni.

Si attaccano gli esperti dicendo che le decisioni devono venire dal popolo, dalla gente comune, e non da loro i quali, però, sono i soli ad avere le competenze per fare le scelte migliori per tutti. Il populismo, invece, non mira a prendere le decisioni migliori ma a capire cosa desiderano le persone per coccolarne i desideri, non importa se realizzabili o meno.

5. L’Appello all’Autorità (Argumentum ad Verecundiam o ipse dixit)

ipse dixit

Siamo spesso portati a pensare che per verificare che una tesi sia vera o meno sia necessario richiedere il parere di una persona esperta in materia.

Questo di per sé è un pensiero corretto, ma diventa fallacie nel momento in cui si dà per valida un’ipotesi solo perché supportata da esperto/a X, Y o Z. Ciò avviene perché spesso anche gli esperti non concordano su uno stesso argomento. 

Ci sono 3 modi per cui un ipse dixit può verificarsi:

  • La persona a cui ci si appella non è esperta: vale tanto nel caso in cui la persona non fosse esperta in nulla quanto in caso lo fosse ma in un campo diverso da quello in discussione;
  • L’esperto è di parte: se l’esperto non dovesse essere neutrale, ma propenda per una posizione particolare, allora il suo parere non sarà autorevole. Naturalmente, ciò non vuol dire che debba avere per forza torto, ma quantomeno che sarebbe utile chiedere un secondo parere;
  • Il parere non è rappresentativo: gli esperti sono persone e, dunque, i loro pareri possono discordare anche di parecchio. L’obiettivo, dunque, è trovare qualcuno che abbia un’opinione che rappresenti quella della comunità scientifica.

In conclusione, la cosa migliore è sempre affidarsi a dati e prove, diffidando dalle parole non supportate da fatti.

6. Fallacia Aneddotica

fallacie argomentative

“Tutti dicono che fumare fa male, ma per me non è tanto vero… mia nonna ha campato 90 anni e ha fumato tutta la vita!”

Se ti è capitato di sentire una frase del genere (o peggio, di usarla a tua volta), sappi che sei incappato/a nella fallacia aneddotica. Questa fallacia logica si verifica quando viene usato un evento fuori dall’ordinario, un’eccezione, come modo per confutare delle verità fattuali, dimostrate da evidenze scientifiche o statistiche.

Questo errore di ragionamento si basa su uno fra i bias cognitivi più noti: l’Euristica della Disponibilità, per cui si pensa — sbagliando — che tanto più un evento è facile da ricordare quanto più è probabile che si verifichi.

Guarda caso, però, gli eventi che rimangono più impressi sono quelli fuori dall’ordinario, dunque proprio quelli che si verificano più raramente!

(Non a caso, le tecniche di memoria si basano proprio sul creare immagini assurde, paradossali)

Questa fallacia argomentativa è parecchio comune nella vita quotidiana e spesso, purtroppo, anche nel dibattito pubblico.

7. Falsa Analogia

Un’analogia è un tipo di ragionamento che riconosce come simili alcuni elementi sulla base di caratteristiche comuni, come in questo esempio.

Ho visto 3 film di Woody Allen e mi sono piaciuti molto, dunque credo che mi piacerà molto anche il prossimo che vedrò

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Una caratteristica importante delle analogie, però, è che non sono mai certamente vere. Per quanto mi siano piaciuti i film di Woody Allen, dunque, il prossimo che vedrò potrebbe piacermi come no.

Da questa verità probabilistica origina la falsa analogia, che mette in correlazione degli elementi sulla base di caratteristiche non simili, oppure simili ma irrilevanti per le conclusioni.

Per dirla in modo più semplice, è il caso in cui “si fa di tutta l’erba un fascio”, come in questo esempio.

“Non andrò mai più in un ristorante cinese in vita mia. Ci sono stato due volte e in entrambi i casi mi sono trovato malissimo: il posto era sporco, il cibo non era buono e il personale è stato davvero scortese. Dammi retta, stanne alla larga.”

In questo caso, la caratteristica simile è il fatto che entrambi i posti fossero dei ristoranti cinesi. Tuttavia, è una caratteristica irrilevante per le conclusioni, poiché un ristorante può essere mal gestito a prescindere dal cibo che serve e, a maggior ragione, dalla provenienza di chi lo gestisce. Al tempo stesso, il fatto che ci siano dei ristoranti cinesi mal gestiti non significa che lo siano tutti. 

Conclusioni

In un mondo in cui persuasione e manipolazione sono all’ordine del giorno, saper riconoscere le fallacie argomentative più frequenti è fondamentale. Sono uno strumento molto potente per sviluppare pensiero critico e smettere di essere influenzabili da coloro che manipolano il prossimo per il loro interesse.

Naturalmente, il discorso sarebbe molto più lungo e se vuoi scoprire altre 7 fallacie argomentative, ti consiglio di leggere questo articolo.

Tra l’altro, in fondo trovi anche qualche riferimento utile se vuoi approfondire l’argomento. Spero che questo articolo ti sia stato utile. Se vuoi approfondire i temi della memoria, della produttività e del miglioramento personale continua a seguirmi sul blog!

Per finire, in basso ti lascio i link al mio canale YouTube e a tutti i miei altri canali social. Ci vediamo là.

A presto,

Andrea

Fonti e materiali utili sulle Fallacie Argomentative

http://www.fallacyfiles.org/whatarff.html

http://www.argomentare.it

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