Come ricordare i nomi delle persone
Ricordare i nomi: introduzione
Saper ricordare i nomi delle persone è un’abilità che va ben oltre il mondo delle tecniche di memoria. È qualcosa di utile (e raro) a livello sociale, lavorativo e in ogni situazione in cui abbiamo a che fare con delle persone.
Ricordare i nomi è un gesto di attenzione nei suoi confronti, è un modo con il quale possiamo far capire agli altri che ci importa di loro (nel caso sia effettivamente così).
Fa sempre piacere essere chiamati con il proprio nome, e ci colpisce particolarmente se a farlo è qualcuno che abbiamo appena conosciuto… e ancora di più se ad essersi presentate erano tante persone!
Le persone si ricordano di chi si ricorda di loro.
Ma sembra qualcosa di veramente difficile! La maggior parte di noi infatti si scorda i nomi che gli vengono detti l’istante successivo alla presentazione.
Fortunatamente non è così difficile, si tratta solo di imparare le giuste tecniche per ricordare i nomi e di fare un po’ di pratica così da eliminare definitivamente la fastidiosa abitudine di dimenticare i nomi.
Oggi vedremo due tecniche per ricordare i nomi. La prima consiste nel trasformare il nome in un’immagine seguendo una somiglianza sonora per poi legarla alla persona e la seconda nell’associare la persona che abbiamo conosciuto a qualcuno che conosciamo con lo stesso nome.
Ho anche realizzato un video, se lo preferisci alla lettura eccolo qui:
Mancanza di memoria o di attenzione?
Prima di passare a queste due tecniche facciamo una premessa: spesso si tratta di semplice mancanza di attenzione.
Quello che accade è che semplicemente siamo troppo impegnati a pensare ad altro, alla nostra presentazione e ad osservare gli altri finendo per non sentire i nomi che ci vengono detti. Non è che ce li scordiamo: non li sentiamo proprio.
Il primo passo per ricordare i nomi quindi è quello di prestare attenzione al nome. Un trucco per riuscirci può essere quello di imporci di ripetere il nome appena ci viene detto e ripeterlo il più possibile durante i minuti successivi.
“Piacere sono Giulia” Posso rispondere: “piacere Giulia!”, “mi passi l’acqua Giulia?” ecc. ecc.
Ma spesso questo non basta. Specialmente quando c’è più di una sola persona da ricordare e quando siamo abituati a conoscere nuove persone continuamente.
Per questo bisogna usare le giuste tecniche.
Iniziamo!
Prima tecnica: nome in immagine
Iniziamo con la prima: trasformare il nome in un’immagine seguendo una somiglianza sonora per poi associare quest’immagine alla persona.
Bisogna seguire questi 3 passaggi:
- Trasforma il nome in un’immagine. Ad esempio Lucia può diventare luce, Stefano stufa, Mattia matita, Paola palla e così via.
- Trova un dettaglio della persona che ti colpisce. Può essere del viso, del corpo o anche del carattere.
- Associa l’immagine creata a questo dettaglio.
Con degli esempi sarà tutto più chiaro:
- Pino: immagine di un pino (l’albero)
- Dettaglio: è pelato (o quasi)
- Associazione: immagino un pino crescere sulla sua testa al posto dei capelli
- Alessandra: delle ali
- Dettaglio: le orecchie a punta
- Associazione: visualizzo delle ali al posto delle orecchie
- Walter: water (acqua in inglese, di tanto in tanto può essere comodo usare anche altre lingue se riusciamo)
- Dettaglio: occhiali
- Associazione: le lenti si sciolgono diventando acqua
- Luna: la luna
- Dettaglio: i denti leggermente separati
- Associazione: una luna esce dallo spazio tra i due denti
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Ogni settimana condivido un concetto che mi ha migliorato la vita riguardo il Mindset, la Produttività e/o la Crescita Personale. Sono piccole pillole davvero utili ma troppo brevi per essere trattate in un video o un articolo.
Non te le perdere, ci vediamo dentro!
- Simone: Limone
- Dettaglio: pizzetto
- Associazione: il pizzetto diventa giallo e assume la forma di un limone
È importante visualizzare queste associazioni e non limitarsi a raccontarle. Se vuoi approfondire i principi delle tecniche di memoria e capire perché funzionano ecco l’articolo.
- Floriana: dei fiori
- Dettaglio: espressione non molto felice
- Associazione: le regalo dei fiori per provare a farla sorridere
Qual è il punto di forza di questa tecnica? Quando rivedremo quella persona la nostra attenzione andrà di nuovo al dettaglio che ci ha colpito (occhi, naso, altezza o qualunque altra cosa abbiamo usato). E da quel dettaglio andremo a recuperare il nome.
Tendiamo a scordare i nomi ma mai i visi per via della nostra ottima memoria visiva e spaziale e proprio per questo associamo il nome al viso. È un modo di applicare il link method adattato alla situazione.
Con questi esempi dovrebbe essere tutto più chiaro; naturalmente non è sempre immediato trasformare il nome in un’immagine, per questo c’è anche un’altra tecnica!
Seconda tecnica: associare a qualcuno di conosciuto
Passiamo alla seconda tecnica per ricordare i nomi: associare la persona appena conosciuta a qualcuno che già conosciamo.
Ecco gli step:
- Pensa alla prima persona che ti viene in mente con lo stesso nome (un amico, parente, una persona famosa…)
- Crea un collegamento tra queste due
Per fare questo secondo passaggio si può procedere in diversi modi:
- Puoi trovare un dettaglio in comune tra le due persone (occhi, sorriso, capelli, altezza…). Ho un amico molto alto che si chiama Leonardo. Quando conosco qualcuno che si chiama Leonardo posso immaginare di allungarlo fino a farlo diventare alto come quello che conosco.
- Se non trovi al volo una somiglianza, inventala. Visualizza sulla nuova persona un dettaglio caratteristico di quella che già conosci. Ad esempio io ho un amico di nome Flavio che è pelato. Se mi capita di conoscere un nuovo Flavio visualizzerò i suoi capelli cadere fino a renderlo pelato così da creare un collegamento tra di loro.
- Puoi immaginare la persona appena conosciuta nel contesto dove di solito vedi quella che già conosci. Michela mi fa venire in mente una ragazza che vedo in palestra: se conosco una nuova Michela la immaginerò mentre si allena in palestra. Si può fare lo stesso con scuola, lavoro e tutto il resto. Possiamo usare anche persone famose: se mi viene presentata una ragazza di nome Barbara la posso immaginare mentre conduce Pomeriggio 5 come la mitica Barbara D’Urso.
- Oppure immaginala mentre compie una sua azione tipica. Esempio: ho un amico di nome Alessandro a cui piace molto cucinare. Se conosco un nuovo Alessandro lo immaginerò all’opera ai fornelli.
Naturalmente bisogna scegliere solo una di queste opzioni.
Possono sembrare addirittura troppe le strade da prendere ma provando ad applicare questa tecnica ti accorgerai che non è così difficile: pensa semplicemente alla prima persona che ti viene in mente e crea un collegamento tra loro.
Quale tecnica usare?
Conviene provare e padroneggiare entrambe le tecniche. Questo perché alcuni nomi sono difficili da convertire in immagini e altri magari non ci fanno venire in mente nessuna persona.
Imparando a usare entrambe le tecniche avrai ottime probabilità di riuscire a cavartela nel ricordare tutti i nomi che incontrerai.
Fare pratica
La pratica è ciò che renderà queste tecniche veramente efficaci e rapide al momento del bisogno. Ti consiglio di usare questo sito, si chiama Memory League ed è ottimo. All’inizio sarai lento nel creare le associazioni ma con un po’ di pratica migliorerai molto in fretta.
Ti lascio anche il video della mia performance a Tu si que vales con la quale ho vinto il premio TimVision 2020 e dove la mia performance consisteva proprio nella memorizzazione dei nomi e dell’età di 20 persone (per le quali ho usato la conversione fonetica).
Eccoci alla fine! Se hai letto questo articolo probabilmente sei interessato alle tecniche di memoria, al mondo dell’apprendimento rapido o semplicemente vuoi dare una marcia in più alla tua memoria.
Ne approfitto allora per dirti che ho anche un videocorso: “Mnemonica 2.0 – l’arte di ricordare“. Realizzato con altri due esperti del settore proprio sulle tecniche di memoria e su tutte le loro applicazioni: studio, vita quotidiana, memorizzazioni avanzate… in Mnemonica affrontiamo veramente tutto.
E lo facciamo con un grado di profondità, attenzione ai dettagli e alla pratica senza precedenti.
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Alla prossima,
Andrea
Ciao Andrea, ti seguo sempre con interesse. Riguardo i nomi vorrei suggerire che usare quale dettaglio gli accessori, occhiali in questo caso, o il pizzetto rappresenta una criticità. Se il pizzetto sparisce o se incontriamo la persona senza occhiali mi cade anche l’aggancio mnemonico. Tu che ne pensi. Ciao Alessio.
Ciao Alessio! Questo a volte può essere un problema in effetti. Spesso però, anche nel caso di cambiamenti di questo tipo, riusciremmo comunque a ricordarci com’era la persona l’altra volta e quindi qual era il suo nome (se abbiamo fatto una buona associazione e abbiamo visualizzato il tutto come si deve).
Naturalmente però, quando possibile, è preferibile scegliere caratteristiche “fisse” e che non rischino di cambiare troppo nel tempo così da essere sicuri.