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“Non ricordo quello che leggo”: 9 step per risvegliare la memoria

“Non ricordo quello che leggo” è il mantra di molti, una frase tanto comune quanto limitante che sono qui per smontare pezzo dopo pezzo.

Ma prima una domanda:

Cos’hanno in comune memoria, produttività e crescita personale? Facile: la lettura. O meglio, ricordare ciò che si legge.

Perché? Perché leggere qualcosa e ricordarselo a lungo in poco tempo è una delle chiavi per studiare in modo efficace, applicare ciò che si è letto e, dunque, crescere come persone.

Quante volte ho sentito dire (oppure ho detto… si, sono umano anch’io) la frase:

È da un’ora che sono su questo paragrafo e ancora non ricordo quello che leggo

Ma si può cambiare? C’è un modo per ricordare ciò che si legge senza perdere il doppio del tempo sulle stesse pagine?

Spoiler: , e non è neanche così difficile.

In questo articolo scoprirai come ricordare quello che leggi, con consigli pratici che potrai applicare da subito. Mi dirai se ti sono stati utili.

Se preferisci, i 9 punti che stai per leggere li spiego anche in video sul mio canale YouTube, te lo lascio qua (sarebbe ironico rifiutarsi di leggere un articolo che ti spiega come leggere meglio ma hey, la scelta è tua):

Bando alle ciance, distruggiamo questa frase una volta per tutte.

“Non ricordo quello che leggo”: cosa fare durante la lettura

Non ricordo quello che leggo

DISCLAIMER: ciò che stai per leggere serve soprattutto a ricordare (e applicare) ciò che leggi in libri di saggistica ma non è un metodo di studio completo. Per consigli a riguardo ti rimando a questo video in collaborazione con Alessandro de Concini, specifico sul tema.

1. L’importanza dell’Associazione Dinamica

Sembrerà paradossale, ma la lettura è un dialogo.

Lo so, non puoi rispondere all’autore riguardo ciò che leggi, ma puoi dibattere con te stesso/a chiedendoti:

Cosa so già su questo argomento? E come ci posso relazionare ciò che ho appena letto? Sono d’accordo o no? Mi fa mettere in discussione le mie convinzioni? E perché?

Maryanne Wolf, nota neuroscienziata americana, dice che la lettura ha 3 step

  • Decodifica del testo: leggi le parole e capisci il messaggio;
  • Focus su contenuto e stile;
  • Associazione a ciò che sappiamo: la fase di dialogo di cui parlavo prima.

Chiaro, questa lettura è molto più attiva e impone di fermarsi a ragionare e farsi delle domande, ma ti garantisco che fatto questo farai tuoi i concetti che leggi come mai prima d’ora. Ricorda:

10 minuti di studio fatti bene valgono più di 100 fatti male, così come 1 libro letto bene vale più di 100 letti male.

2. Come ricordare informazioni particolari (date, tecnicismi e nomi propri)

Imparare nomi, date e termini tecnici (spesso) impronunciabili è una gran rottura, diciamolo.

Tuttavia, può diventare semplicissimo in un modo che, se mi segui già, conosci bene:

Le Tecniche di Memoria!

Impara come funziona il Link Method (tempo richiesto: 20/30 minuti) e ti garantisco che ricorderai un sacco di termini in più velocemente e senza sforzo. Come? Te lo spiego in questo articolo, parola di Campione del Mondo.

3. Fatti delle domande (sempre, ma non troppo)

Nella mia esperienza ho incontrato 2 tipi di lettori diversi, lascia che te li presenti:

  • Lettore 1: il critico: I pregiudizi sono il suo pane quotidiano e approccia ogni libro credendo di saperne più di chi l’ha scritto. Non si pone domande vere, ma trova il modo di blastare l’autore come meglio riesce.
  • Lettore 2: l’eccessivamente aperto e mutevole: colui che prende per buono tutto ciò che gli viene detto e si identifica il 100% delle volte con il pensiero dell’autore, senza chiedersi se e come quello che sta leggendo sia vero

Come avrai intuito, entrambi gli approcci sono sbagliati. La via giusta è nel mezzo. Ancora una volta, torna ciò che ti dicevo al punto 1: domande, domande, domande.

4. Sottolinea e prendi appunti

Non ricordo quello che leggo

Ricordi quando dicevo che leggere bene impone di fermarsi a ragionare sul testo? Bene, per farlo devi sottolineare e prendere note.

Puoi usare il metodo che preferisci: post-it, evidenziatori, pennarelli, scritte a matita a lato pagina o le classiche orecchie nei punti che ti interessano.

Questo lavoro è cruciale durante la lettura. Ti spingerà a riflettere e rielaborare ciò che hai appena letto, cosa che ti darà grandi benefici fin da subito, vedrai. 

NB: Non esagerare con le sottolineature: sottolineare tutto = non sottolineare nulla.

ALT! Breve interruzione di servizio: se non l’hai già fatto, ti invito a iscriverti alla mia newsletter, dove ogni settimana condivido un concetto che mi ha migliorato la vita riguardo il Mindset, la Produttività e/o la Crescita Personale.

Non te lo perdere, ci vediamo dentro!

“Non ricordo quello che leggo”: cosa fare dopo la lettura

5. Nulla si ricorda senza il Ripasso

Finora hai visto come ricordare ciò che si legge, passiamo ora a come far si che queste informazioni non si perdano per strada con il passare del tempo.

In una parola: Ripasso.

È l’unico modo per consolidare le informazioni nella memoria a lungo termine e penso tu abbia capito che più ti impegni a prendere note e più sarà facile ripassarle.

In questo senso, la lettura digitale ti viene in aiuto. Kindle, ad esempio, permette di isolare le parti sottolineate con la funzione “Readwise”, risparmiandoti la fatica di andartele a ripescare. 

6. Gli schemi riassuntivi ti salveranno

Non ricordo quello che leggo

Una volta letto, isolato le parti importanti, preso appunti e poste le domande giuste, è il momento di schematizzare tutto il lavoro. Questo passaggio è infatti tra i più efficaci per consolidare le nozioni apprese.

Un classico esempio sono le Mappe Mentali, di cui trovi la mia guida completa qui.

Ovviamente, è un processo personale, sei tu a decidere come collegare i vari argomenti, ma nel caso si tratti di nozioni che vuoi implementare nella tua quotidianità (come questo articolo, guarda caso) il segreto è chiedersi:

come posso cambiare la mia vita/ le mie abitudini grazie a quello che ho appreso?

7. Spiega con parole semplici

Semplicità non sempre è sinonimo di superficialità.

Al contrario, si dice che hai davvero imparato qualcosa quando saresti in grado di spiegarlo a un bambino (o a tua nonna, se preferisci, ma anche il muro è un valido alleato).

Non prendere questa frase come un simpatico modo di dire, fallo per davvero! Più lo farai e meglio imparerai a spiegare, e ti stupirà quanto le persone possano interessarsi a qualcosa, se sei bravo/a a raccontarla.

8. Approfondisci con nuove (e diverse) fonti

Diversificare le fonti è importante per avere uno sguardo più ampio sul tema. Ma non per forza devono essere libri. Podcast, film, video, serie TV e documentari sono strumenti da non sottovalutare. 

Approfondire l’argomento non solo ti fa scoprire cose nuove, ma ti aiuta anche a consolidare quanto già sai. Scegli tu la fonte che preferisci (purché sia affidabile).

Non ricordo quello che leggo

9. Bonus: consigli per il pre-lettura

Ebbene sì, lo stato mentale con con cui affrontiamo un libro è importante. Se il nostro cervello non è disposto a imparare ciò che stiamo per leggere, sarà come correre una maratona con 20kg legati sulle caviglie.

Un grande sforzo potrebbe risultare vano se fatto nelle condizioni sbagliate, quindi prestaci attenzione.

Altro spoiler: se non hai mai voglia di iniziare a leggere, devi dare un’occhiata al mio articolo su come migliorare memoria e concentrazione.

Conclusione

La lettura è un’attività che richiede sforzo cognitivo e impegno, ma con le giuste tecniche può davvero diventare un passatempo stimolante. Metti in pratica ciò che ti ho detto e ti assicuro che la lettura non sarà più un problema.

Tra l’altro, se vuoi anche qualche spunto su cosa leggere, ho scritto un articolo in cui ti consiglio 5 libri sulla crescita personale che sono anche, guarda caso, i miei libri preferiti.

Spero che questo articolo ti sia stato utile. Se ti interessano argomenti come la memoria, la produttività e il miglioramento personale continua a seguirmi sul blog!

Infine, qui in basso trovi il link al mio canale YouTube e a tutti i miei canali social. Ci vediamo là.

Alla prossima, 

Andrea.

Non ricordo quello che leggo

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